Vene varicose

Che cosa sono le vene varicose?

 
Le vene varicose, o varici, sono dilatazioni permanenti delle vene, i vasi sanguigni che portano il sangue dagli organi e dai tessuti verso il cuore. Nel caso di varici, le vene, soprattutto quelle degli arti inferiori, diventano visibili e spesso in rilevo al di sotto della cute, assumendo un colore bluastro e un andamento tortuoso.

Le varici non rappresentano soltanto un problema estetico, ma costituiscono una vera e propria patologia, che compromette la corretta fisiologia circolatoria.

 

A che cosa sono dovute le vene varicose?

 
Per ritornare dalle estremità verso il cuore, il sangue deve vincere la forza di gravità. Per spingere il sangue verso l’alto, è necessario che le pareti delle vene siano sufficientemente elastiche e che le valvole venose funzionino correttamente. Queste ultime sono valvole unidirezionali, che si aprono permettendo al sangue di raggiungere il cuore e si chiudono, impedendogli di refluire verso il basso. Se questo meccanismo non è efficace, il sangue torna verso le estremità causando ristagni che dilatano le vene e danno origine alle varici.

Le varici riconoscono numerosi fattori di rischio e le cause potrebbero essere dovute da:

  1. Familiarità: la presenza di familiari stretti che soffrono di vene varicose aumenta la probabilità di sviluppare tale condizione morbosa
  2. Età: in età avanzata le pareti venose tendono a perdere elasticità e le valvole a funzionare con minore efficienza, facilitando la comparsa di varici
  3. Sesso: le donne hanno maggiore predisposizione a sviluppare le varici
  4. Sovrappeso: il peso eccessivo aumenta la pressione esterna sulle vene, ostacolando il flusso sanguigno verso il cuore
  5. Stazione eretta prolungata: rende più difficoltoso il circolo venoso dai distretti inferiori verso il cuore, ostacolato dalla forza di gravità
  6. Sedentarietà: il movimento favorisce la contrazione muscolare che coadiuva la circolazione venosa
  7. Gravidanza: la comparsa di varici è relativamente frequente nelle gestanti. In gravidanza il volume ematico aumenta per le richieste nutritive del feto, esercitando una maggiore pressione sulle pareti dei vasi. Inoltre, il peso dell’utero nelle ultime fasi della gravidanza comprime le vene delle gambe, favorendo il ristagno venoso agli arti inferiori. Anche l’assetto ormonale tipico della gravidanza sembra facilitare il rilassamento delle pareti venose.

Per questi fattori di rischio, l’adozione di alcune abitudini di vita salubri si rivela utile a contrastare la comparsa delle vene varicose: tenere sotto controllo il peso e seguire una dieta equilibrata e povera di sale, praticare regolarmente attività fisica, evitare di stare in piedi continuativamente per molto tempo, non indossare con frequenza calzature che non favoriscono la naturale postura degli arti inferiori.

 

Che sintomi danno le vene varicose?

 
I disturbi causati dalle varici sono principalmente a carico di gambe e piedi e comprendono:

  1. Sensazione di pesantezza o indolenzimento
  2. Dolore vero e proprio, che aumenta stando fermi in piedi o seduti
  3. Comparsa di gonfiore
  4. Sensazione di bruciore e presenza di parestesie (formicolio)
  5. Crampi notturni al polpaccio
  6. Prurito, secchezza o pelle assottigliata nella zona della varice

Oltre ai disturbi e al disagio che comportano, le vene varicose sono pericolose perché aumentano il rischio di sviluppare complicanze circolatorie, soprattutto trombosi superficiale o profonda.

La diagnosi delle vene varicose si esegue con una visita specialistica flebologica completata con l’Ecocolordoppler venoso degli arti inferiori.

 

Come trattare una vena varicosa?

 
Le varici possono essere trattate in diversi modi, a seconda dell’entità del problema e delle condizioni del paziente:

  1. esercizio fisico regolare
  2. elastocompressione: indossare calze o collant a compressione è utile per contenere il gonfiore, ridurre il dolore e rallentare il decorso della malattia e la degenerazione dei tessuti interessati
  3. terapia farmacologica: assunzione di farmaci con differenti meccanismi di azione (conservare l’elasticità delle pareti venose, ridurre l’edema conseguente alla varice, impedire la formazione di trombi)
  4. scleroterapia: iniezione di una sostanza sclerosante che provoca la chiusura della vena
  5. laserterapia: chiusura della vena interessata utilizzando il laser
  6. chirurgia: la tecnica più utilizzata è la flebectomia, che consiste nel praticare alcune microincisioni in prossimità delle varici, rimuovere i tratti venosi dilatati e legare le due estremità residue.
vene varicose - diagnosi e trattamenti

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