Che cosa è l’esame pap test e a cosa serve?
Il pap test è un esame che permette di diagnosticare, anche molto precocemente, il tumore al collo dell’utero, uno dei tumori femminili più diffusi, il secondo fra le neoplasie che colpiscono le donne fra i 15 e i 44 anni. Se le lesioni o le alterazioni a rischio vengono diagnosticate precocemente, in donne che ancora non presentano disturbi, il tumore al collo dell’utero è altamente curabile.
Il tumore al collo dell’utero e i test di screening
Come è dimostrato da anni, la neoplasia del collo dell’utero è causata da un’infezione persistente da Papillomavirus umano (HPV). Nella stragrande maggioranza dei casi l’infezione da HPV regredisce spontaneamente. Se si cronicizza, però, può progredire verso forme tumorali.
Contro l’infezione da HPV è in atto un programma regionale di vaccinazione, ma si rivelano cruciali screening regolari: lo sviluppo del tumore infatti è molto lento e un monitoraggio costante permette di interrompere il processo fin dagli stadi iniziali.
Per rilevare l’infezione da HPV esiste un test specifico, l’HPV Dna test. Nelle donne sopra i 30 anni è questo il primo esame che viene effettuato: se dà esito positivo – ovvero accerta l’infezione da Papillomavirus umano – si esegue il pap test per verificare che non ci siano lesioni tumorali o processi degenerativi.
I test di screening per il tumore al collo dell’utero – HPV Dna test e pap test – sono consigliati dall’inizio dell’attività sessuale e comunque dai 25 anni in poi. Lo screening va effettuato con regolarità ogni 3 anni. Può essere eseguito anche da donne che non hanno mai avuto rapporti sessuali, anzi è ugualmente raccomandato in età adulta. In questo caso è bene che la paziente segnali al medico la propria condizione, in modo che possano essere utilizzati gli strumenti e le metodiche più adeguate.
Come si fa il pap test?
Il pap test è un esame del tutto indolore, viene eseguito in ambulatorio è richiede pochissimi minuti.
Una volta giunta presso il nostro poliambulatorio di Pradamano (Udine), la paziente svolgerà l’esame come una normale visita ginecologia. Mentre è distesa sul lettino, il medico ginecologo, con lo speculum, dilata leggermente l’apertura della vagina e vi inserisce un piccolo tampone, simile a un cotton fioc ma con il bastoncino più lungo. Con il tampone il ginecologo raggiunge il collo dell’utero e ne preleva un po’ di tessuto. Il campione viene poi analizzato in ambulatorio e sottoposto a esame citologico per rilevare la possibile presenza di cellule tumorali.
Il test non ha effetti collaterali, non è necessario essere accompagnati o restare in osservazione dopo averlo effettuato. Talvolta può presentarsi un lieve sanguinamento, dovuto alla leggera abrasione del tampone, che non deve assolutamente preoccupare.
Come prepararsi al test?
Per una corretta esecuzione è necessario evitare rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti al test. Nelle 48 ore precedenti è consigliato non utilizzare lavande vaginali, ovuli, prodotti spermicidi, o qualsiasi prodotto applicato in vagina, a meno che siano stati prescritti dal medico, perché alterare il risultato dell’esame.